Roma, 15 dicembre 2024 – L’Intelligenza Artificiale (IA) sta per entrare negli studi dei medici di famiglia italiani. Grazie a un progetto pilota finanziato dal PNRR con oltre 37 milioni di euro, Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) avvierà una sperimentazione in 1500 ambulatori di medicina generale, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza sanitaria territoriale e alleggerire il carico di lavoro dei medici.
Come funziona l’IA in ambulatorio?
Il sistema di IA si basa su una piattaforma digitale in grado di analizzare i dati clinici dei pazienti, come esami del sangue, cartelle cliniche e prescrizioni farmacologiche. L’algoritmo individua potenziali criticità, segnalandole al medico per interventi mirati e preventivi. Ad esempio, il sistema può identificare pazienti a rischio di sviluppare malattie croniche, suggerire terapie personalizzate o programmare controlli più frequenti.
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doctor using a tablet with an AI interface showing patient data
I vantaggi per medici e pazienti:
- Diagnosi più accurate e tempestive: L’IA può aiutare i medici a identificare precocemente patologie complesse, migliorando le possibilità di guarigione.
- Prevenzione personalizzata: Il sistema permette di individuare i fattori di rischio individuali e di adottare misure preventive mirate.
- Riduzione degli errori medici: L’IA può aiutare a evitare errori di diagnosi o di prescrizione farmacologica.
- Migliore gestione del tempo: L’automazione di alcune attività burocratiche permette ai medici di dedicare più tempo al rapporto con i pazienti.
- Accesso semplificato alle informazioni: La piattaforma digitale consente ai pazienti di accedere facilmente ai propri dati clinici e di comunicare con il medico in modo più efficace.
Il futuro della medicina generale:
“L’intelligenza artificiale non deve essere vissuta come una minaccia, ma come un’opportunità per ridisegnare il futuro della medicina generale”, 1 ha dichiarato Angelo Testa, Direttore Generale di Agenas. “Questo progetto libererà i medici dalle incombenze burocratiche e potenzierà il loro ruolo centrale nella gestione della salute dei pazienti.”
La sperimentazione proseguirà fino al 2026, con l’obiettivo di estendere la piattaforma a tutti i medici di famiglia italiani. Si tratta di un passo importante verso una sanità più efficiente, equa e sostenibile, che mette al centro il paziente e le sue esigenze.